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2006

“Esperimenti di comunicazione”, a cura di Mario Sartor, Studi Latinoamericani/Estudios Latinoamericanos, Udine, Università di Udine/CIASLA, Editrice Forum, n° 1, 2005, p. 439.

Raffaele Moro-Romero

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Palabras claves:

arte, America latina
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Texte intégral

1Il Centro Internazionale Alti Studi Latinoamericani diretto dal professore Mario Sartor pubblica una nuova rivista sull’America Latina. Studi Latinoamericani/Estudios Latinoamericanos nasce ad Udine, dove si trova una delle due università del Friuli-Venezia Giulia, una regione molto marcata dal fenomeno dell’emigrazione nei secoli  e XX. L’esperienza  migratoria e i contatti che le comunità migranti hanno continuato a mantenere con il Friuli sono uno degli elementi all’origine dei rapporti che l’Università di Udine ha sviluppato con il mondo latinoamericano. Ma, come lo precisa M. Sartor nel suo editoriale, la rivista si propone un obiettivo che va oltre il desiderio di mantenere vivo il legame creato dagli emigranti. Nelle intenzioni dei suoi responsabili, Studi Latinoamericani vuole facilitare le relazioni tra l’Italia (e l’Europa) e i differenti paesi dell’America Latina offrendo un luogo di dibattito agli studiosi europei e latinoamericani. Nonostante una certa genericità di questo obiettivo, non si può che salutare (e pubblicizzare) l’iniziativa degli americanisti dell’università di Udine. Speriamo che le realtà istituzionali e imprenditoriali di una regione di confine quale è il Friuli continuino a sostenere un progetto che si propone di favorire i rapporti con una realtà al tempo stesso vicina e lontana. Vicina affettivamente e culturalmente ma lontana dal punto di vista geografico e storico. Come non mettere allora in parallelo questa mescolanza di vicinanza e di lontananza con il rapporto che il Friuli ha con l’Austria e la Slovenia ? La condizione di frontiera con il mondo germanico ed il mondo slavo che caratterizza il Friuli costituisce senza dubbio un elemento fecondo per progetti di tipo interculturale.

2Vediamo ora il contenuto del primo numero. “Esperimenti di comunicazione” si presenta come una sorta di miscellanea frutto in gran parte di contributi spontanei. Nelle intenzioni del suo responsabile i prossimi numeri dovrebbero tuttavia avere “una forma più definita, tanto nelle distribuzione per aree disciplinari quanto nell’articolazione di determinate tematiche” (p. 10). A questo scopo Sartor propone un certo numero di temi per il futuro : Nazioni e identità plurime, Emigrazione/Immigrazione, Globalità e localismo, Cultura e sviluppo sostenibile. La rivista dovrebbe inoltre dotarsi di una sezione dedicata alla presenza latinoamericana in Italia. Segnaliamo inoltre che la rivista pubblica anche dei testi di scrittori latinoamericani emergenti.

3A parte tre brevi contributi sul cinema argentino degli anni ’60 e ’70, tre testi di critica letteraria (tra i quali citiamo il testo di Mara Donat su Octavio Paz e sull’incontro tra cultura orientale e pensiero indigeno preispanico che si realizza nell’opera di questo poeta) un saggio di carattere giuridico e un intervento sull’attualità politica ecuadoriana, la maggior parte degli interventi è consacrato a vicende artistiche (pittura e scultura) del ventesimo secolo. Va comunque riconosciuto che il carattere eterogeneo intrinseco per così dire alla formula miscellanea costituisce quasi un punto di forza di questo numero. “Esperimenti di comunicazione” offre infatti al lettore una sorta di panorama della pluralità e della vitalità degli artisti latinoamericani (speriamo comunque che nei prossimi numeri il numero delle illustrazione nei saggi consacrati alla pittura e alla scultura sia più consistente). In quest’ottica citiamo più particolarmente i saggi di Sabina Florio (su Manuel Musto, pittore attivo a Rosario), di María Cristina Rocca (sulle Bienales di Córdoba negli anni ’60), di Patrice Giasson (sulle vicende artistiche nel Messico postrivoluzionario), di Diana B. Wechsler (sul surrealismo latinoamericano), di Olga M. Rodríguez Bolufé (sulle esperienze artistiche legate al tema dell’emigrazione come nel caso dell’arte chicana) e di Laura Malosetti Costa (sul libro El arte fuera de sí dell’artista e teorico paraguayano Ticio Escobar ; malgrado la brevità del suo intervento, L. Malosetti Costa riassume in maniera efficace la riflessione teorica così come l’attività culturale di Ticio Escobar, il creatore del Museo del Barro di Asunción). Tenuto conto del gran numero di interventi (24 articoli e tre racconti) non è possibile commentare i singoli testi. Ci permettiamo comunque di suggerire agli autori dei prossimi contributi di strutturare i loro testi in un modo che permetta ai lettori di orientarsi più facilmente tra le differenti realtà oggetto di studio. Sarebbe inoltre opportuno che nei prossimi numeri non si riproduca il predominio di contributi di origine argentina così come l’assenza di autori brasiliani. Sempre a questo proposito riteniamo che il nome della rivista dovrebbe figurare anche in portoghese. E anche grazie a gesti come questo che si riuscirà prima o poi a superare la divisione tra l’America latina ispanica ed il mondo brasiliano.

4Nonostante la certa dispersione legata alle molteplici vicende evocate in questo numero suggeriamo al lettore, e più particolarmente al lettore europeo, di confrontarsi con esso. La sua lettura permette infatti non solo di familiarizzarsi con le esperienze artistiche latinoamericane ma anche di andare oltre la visione eurocentrica (e nordamericana) della realtà artistica del XX° secolo tuttora dominante a livello storiografico.

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Pour citer cet article

Référence électronique

Raffaele Moro-Romero, « “Esperimenti di comunicazione”, a cura di Mario Sartor, Studi Latinoamericani/Estudios Latinoamericanos, Udine, Università di Udine/CIASLA, Editrice Forum, n° 1, 2005, p. 439. »Nuevo Mundo Mundos Nuevos [En ligne], Comptes rendus et essais historiographiques, mis en ligne le 15 juin 2006, consulté le 28 mars 2024. URL : http://journals.openedition.org/nuevomundo/2658 ; DOI : https://doi.org/10.4000/nuevomundo.2658

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Auteur

Raffaele Moro-Romero

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